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Portici di Chiozza
Portici di Chiozza
Trieste
Descrizione
Prendono il nome dal proprietario, Carlo Luigi Chiozza, industriale dei saponi. L'edificio originario del 1801 aveva due ordini di arcate che accoglievano il Caffè Chiozza: qui si tenevano le Sabatine del Circolo Artistico, qui Svevo incontrava l'amico pittore Veruda e Slataper osservava i soldati austriaci.
«A un tratto la prima fila si fermò e dette indietro. Dal caffè Chiozza marciavano contro noi in doppia, larga fila i gendarmi, baionetta inastata. Marciavano come in piazza d'armi, a gambe rigide, con lunga cadenza, impassibili»
> Scipio Slataper, Il mio Carso, 1912