Punti
Abitazione di James Joyce in via Bramante 4
Al II piano di via Bramante 4, fra il 1912 e il 1915, Joyce vive una stagione creativamente fertile: conclude Ritratto d’artista da giovane, scrive il divertissement Giacomo Joyce, inizia il dramma Esuli e il suo capolavoro, Ulisse. Dopo una serie di insuccessi, inoltre, riesce a pubblicare Gente di Dublino.
- Via Donato Bramante, 4
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Abitazioni Medievali
In anni recenti sono state ritrovate le fondazioni di alcuni edifici residenziali tardo medievali, datate al XIV secolo. Generalmente le abitazioni erano di dimensioni contenute in modo che fosse possibile accoglierne il maggior numero possibile all'interno della cerchia muraria.
- Via San Silvestro, 5
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Antico Episcopio
Il palazzo, ora dell’amministrazione militare, è stato costruito nel Cinquecento come Palazzo Episcopale dalla famiglia dei Bonomo, di cui spicca lo stemma sopra il portale. Pietro Bonomo (1458-1546) è stato vescovo illuminato di Trieste dopo aver fatto carriera alla Corte Imperiale di Vienna.
- Via del Castello, 1
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Antiquarium
Qui si vede ancora un tratto delle mura fatte erigere da Ottaviano nel 33-32 a.C. per difendere la colonia romana di Tergeste, arroccata sulla cima del Colle di San Giusto. Alla base si nota anche il canale che convogliava a valle le acque piovane in deflusso dalla collina.
- Via del Seminario
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Antiquarium e Sepolcreto
Il sito mostra le variazioni d'uso dell'area nel corso dei secoli: da abitazione a impianto produttivo, a sepolcreto e, infine, base di una torre in epoca medievale. L'Antiquarium espone anche oggetti provenienti dagli scavi dell'area di Cittavecchia.
- Via di Donota
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Appartamento di Burton davanti la Stazione
In un articolo del 1877 per la rubrica Celebrities at home del giornale londinese «The World», l'appartamento appare ampio, dotato di una cappella cattolica, di un fumoir arabeggiante e diversi studi. Sembra che Burton considerasse appena sufficienti i 120 gradini che lo difendevano dagli scocciatori.
- Piazza della Libertà, 3
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Archivio Diplomatico
L’Archivio Diplomatico conserva i documenti più antichi, i quaderni delle civiche magistrature, i diplomi rilasciati alla città dai sovrani austriaci, i codici degli statuti nonché i manoscritti degli studiosi di storia locale che hanno utilizzato i fondi per le loro ricerche.
- Via Madonna del Mare, 13
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Arco di Riccardo
È una delle porte della città romana. Costruito nel I sec. d.C. come via per l'area monumentale del Colle di San Giusto. Vi passava il cosiddetto Vicolo del trionfo (che è il titolo di un romanzo di Ricarda Huch), ai primi del '900 arteria di una zona popolare di osterie e ritrovi amati da James Joyce.
- Piazzetta Riccardo
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Arsenale del Lloyd
La facciata neogotica con torre merlata (1852-1858), opera dell’architetto danese Christian Hansen, era l’ingresso al grande Arsenale della compagnia navale del Lloyd Austriaco. La palazzina ospita oggi gli uffici dell’Autorità Portuale e un piccolo museo di reperti della tradizione navale austro-ungarica.
- Via Karl Ludwig Von Bruck, 3
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Ascensore Park San Giusto
Un'ottima soluzione per raggiungere comodamente il Colle di San Giusto.
Una volta entrati nel parcheggio è necessario percorrere il corridoio principale fino in fondo, per un centinaio di metri. A quel punto l'ascensore sarà subito a portata di mano.
- Via del Teatro Romano, 16
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Assicurazioni Generali
Sede delle Assicurazioni Generali, una delle principali compagnie europee. L'edificio, opera dell'ing. Eugenio Geiringer (1844-1904), che progetta anche la trenovia di Opicina e numerosi palazzi, è completato nel 1886. La data del 1831, che spicca sulla facciata, ricorda la nascita della società.
- Piazza Duca degli Abruzzi, 2
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Bagni La Lanterna - Pedocin
Aperto dal 1903, è l'unico stabilimento balneare d'Europa dove un muro ancora separa uomini e donne. Amatissima dai triestini, celebrata perfino in un documentario presentato a Cannes, la spiaggia è a due passi da Piazza Unità. 74 metri di murales colorano l’esterno con temi marini.
- Molo Fratelli Bandiera, 15
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Bagno Ausonia
Accanto al Pedocin troviamo un altro stabilimento balneare storico molto popolare, in uno stile rétro vagamente fascista. Qui alla fine di luglio si svolge una delle competizioni più divertenti della città: l’Olimpiade delle Clanfe. La Clanfa è il tuffo tipico della muleria, la gioventù triestina.
- Riva Traiana, 2
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Bar Garibaldi
Sull'angolo sinistro del palazzo comunale è aperto dalla fine dell'Ottocento un caffè, a lungo il preferito di intellettuali e giornalisti. Aperto come Caffè Litke, dal nome della proprietaria, diventa in seguito Caffè Municipio e nel 1925 Caffè Garibaldi; l'odierno Caffè Piazza Grande ne occupa una parte.
- Piazza dell'Unità d'Italia
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Non più esistente
Barcola e i Topolini
«La vita che voio xe a Barcola su un scoio» è il detto popolare che esprime, con la dovuta autoironia, l'amore dei triestini per questo quartiere, un tempo villaggio costiero sloveno. All'ombra dei pini o sul cemento dei Topolini, in acqua o al chiosco, l'edonismo dei triestini qui si manifesta al meglio.
- Lungomare Benedetto Croce
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Basilica di San Silvestro
È il più antico luogo di culto di Trieste. Costruita in stile romanico nel XII secolo, all’interno conserva affreschi trecenteschi. Nel 1784, dopo la chiusura di molte chiese cattoliche imposta dall’imperatore d’Austria Giuseppe II, viene venduta alla comunità Elvetica che ora la gestisce assieme alla Valdese.
- Piazzetta S. Silvestro, 1
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Basilica di Santa Maria Assunta – Muggia Vecchia
Sul colle, con vista sul golfo e su Trieste, troviamo i resti del borgo medioevale, abitato tra VI e XV secolo, da cui gli abitanti sono discesi per formare l'abitato di Muggia. La cittadina istroveneta, che ha una storia diversa dal capoluogo che fronteggia, è l'unica cittadina istroveneta in Italia.
- Salita Muggia Vecchia, 53 Muggia (Italia)
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Basilica Paleocristiana
Nel 1963 durante i lavori di risistemazione della strada viene alla luce la basilica paleocristiana del IV-V secolo. Il mosaico pavimentale attualmente visibile colpisce per le iscrizioni che riportano i nomi, le professioni e la superficie di pavimento donata da ciascuno dei quattordici benefattori.
- Via Madonna del Mare, 11
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Berlitz School
La scuola, composta da quattro aule, viene fondata nel 1901 da Almidano Artifoni. È proprio per lavorare alla Berlitz che Joyce lascia Dublino alla volta di Zurigo, Pola e Trieste. In quest’ultima insegna in più momenti fra 1905 e 1907, fino all’insorgere di disaccordi finanziari con la direzione.
- Via San Nicolò, 32
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Biblioteca Civica Attilio Hortis
Voluta dall’Arcadia Romano-Sonziaca nel 1796 allo scopo di promuovere la cultura scientifica e mercantile del Porto Franco, accoglie in seguito anche quella umanistica. Nel 1820 trova sede qui a Palazzo Biserini ed è frequentata e raccontata con affettuosa ironia da Svevo, Saba, Slataper e altri.
- Piazza Attilio Hortis, 4
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Biblioteca Nazionale Slovena e degli Studi
È la principale biblioteca degli sloveni in Italia, creata dopo il 1945 per riavviare l’attività culturale ed educativa degli sloveni di Trieste e del Litorale dopo l'azzeramento voluto dal fascismo. La biblioteca fa parte del sistema sloveno COBISS (Co-operative Online Bibliographic System & Services).
- Via San Francesco, 20
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BioMa - Biodiversitario Marino
Il BIOdiversitario, Museo immersivo dell'Area Marina Protetta di Miramare, è un centro di interpretazione ambientale collegato alla prima Riserva marina italiana che accompagna il visitatore alla scoperta della biodiversità marina di Miramare e del Golfo di Trieste.
- ex-Scuderie di Miramare in Viale Miramare 345
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Borahall
La settecentesca villa d’angolo tra Via Bazzoni e Via Cappello viene acquistata nel 1833 da George Moore, mercante scozzese appassionato di botanica, oltre che Console degli Stati Uniti. È lo stesso proprietario a ribattezzarla Borahall, vista la violenza delle raffiche di bora cui è esposta.
- Via Riccardo Bazzoni, 15
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Buffet da Pepi
Nella ristorazione tipica un posto d’onore è occupato dai buffet, dove si serve il bollito accompagnato da senape e kren (rafano). Uno dei più noti e frequentati è il buffet da Pepi noto come «Pepi s’ciavo» - dispregiativo per slavo - perché il primo proprietario, Pepi Tomažič, era sloveno.
- Via della Cassa di Risparmio, 7
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Caffè alla Stazione
Oggi completamente rinnovato, il Caffè alla Stazione ospitava fino al 1955 le tele di alcuni dei più noti pittori triestini, in seguito passate alla collezione della locale Cassa di Risparmio. Qui, negli anni '20, a un tavolino posto sotto a un dipinto di Eugenio Scomparini, è solito lavorare Giani Stuparich.
- Piazza della Libertà, 3
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Caffè Pasticceria Pirona
La pasticceria aperta nel 1900 in Largo Barriera, offre ancora immutate le sue delizie in un clima d’altri tempi. A suo tempo è frequentata con piacere da James Joyce, che tra il 1910 e il 1912 vive nel palazzo di fronte, sopra alla Farmacia Picciola, dove oggi sorge il Victoria Hotel Letterario.
- Largo della Barriera Vecchia, 12
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Caffè San Marco
Aperto dal 1914, il caffè in stile Secessione Viennese abbellito dai dipinti di Vito Timmel è subito punto d'incontro per intellettuali e artisti come Bolaffio, Rovan, lo psicanalista Weiss e Svevo. Oggi, celebrato come caffè letterario grazie a Giorgio Voghera e Claudio Magris, ospita anche una libreria.
- Via Cesare Battisti, 18
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Caffè Stella Polare
Collocato vicino alla Berlitz School, questo caffè viene frequentato dai suoi insegnanti, fra cui Joyce, che tra il 1907 e il 1908 qui si intrattiene con l'amico Italo Svevo e con il fratello Stanislaus cui legge i suoi racconti appena completati e i capitoli del Portrait (Ritratto dell’artista da giovane).
- Piazza Sant'Antonio Nuovo, 6/A
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Caffè Tergeste
Una delle mete preferite di Saba per il suo carattere spiccatamente popolare. Come la casa natale del poeta il caffè sorgeva all’altezza della attuale via del Teatro Romano ed è stato demolito negli anni ‘30 del Novecento.
- Via del Teatro Romano
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Non più esistente
Caffè Tommaseo
Aperto nel 1825, conserva parte degli stucchi e dell'atmosfera viennese ottocentesca. È stato il primo locale della città a servire il gelato: in una lettera all’amica Nora Baldi del 1953, Umberto Saba ricorda di avervi mangiato «buonissimi gelati al pistacchio, oggi introvabili, credo, nel vasto mondo».
- Piazza Tommaseo, 4
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